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UN ROLLERCOASTER DI EMOZIONI

Essere mamme. Un rollercoaster di emozioni. Gioia e dolore che vanno a braccetto. Un giorno dici "grazie Dio" e il giorno dopo "aiutami Dio". 

Una sera ti ritrovi a pensare "Oggi è andata bene". Un'altra sera ti rincuori dicendo : "Domani è un altro giorno".  

O succedono solo a me queste cose? Sono la sola ad avere questo cocktail di emozioni altalenanti? 

Poi mi soffermo e mi dico : "Maria, ma cosa ti aspetti? Il tuo è il lavoro più importante al mondo, con un impatto generazionale senza eguali. È normale che tu ti metta in discussione, che vuoi sempre fare il tuo meglio e che ti senti responsabile per la crescita ed educazione dei tuoi figli. Essere a casa con loro è sì faticoso ma è anche così gratificante. E se qualcuno volesse sminuire ciò che stai facendo, ricordati che chi semina con lacrime raccoglierà con gioia". 

SONO FORTE QUANDO SONO DEBOLE

Ci sono giorni in cui, come mamma spesso mi sento cosí ... fragile, mancante, bisognosa, egoista ...

Ci sono giorni in cui mi sento cosí debole e insignificante ...

Poi ricordo che non  ha importanza come mi sento ma ha importanza cosa Dio dice di me. Mi ricorda che sono stata meravigliosa ai Suoi occhi. E ciò che Lui fa è meraviglioso. Nonostante io mi senta cosí, Lui continua ad amarmi. Mi ricorda che nella mia debolezza si vede la Sua grandezza. 

E allora, alla fine dei conti, alla fine della mia giornata non ha importanza quanto grande sia stata io come mamma, ma quanto grande è stato Lui. 

E se i miei figli hanno visto quanto grande è Lui nella mia giornata, allora sono una mamma felice. 

SEMPRE PRONTO AD ASCOLTARMI

Durante la notte, la piccola Katie è venuta da me perchè non riusciva a dormire a causa di una tosse che la disturba da qualche giorno. Nonostante mi pesi essere svegliata in piena notte, soprattutto quando la stanchezza ha preso il sopravvento e sto dormendo come un neonato, adoro essere svegliata dai miei figli per un motivo o un altro, piccolo o grande che sia.  Mi piace quando con piena fiducia mi svegliano e mi chiedono una soluzione al loro problema. Mi viene in mente quello che fa un po' Dio con me quando con piena fiducia vado da Lui e cerco una soluzione ad un mio perchè. Mi vengono in mente le volte che so che posso portare problemi, preoccupazioni, ansia, tristezza, tutte le volte che posso sfogarmi, arrabbiarmi, piangere, e so che Lui non è sorpreso da tutto ciò e continua ad ascoltarmi.  Lui non dorme e non sonnecchia come potrei fare io. La mia umanità e le mie fragilità come mamma mi fanno vedere ancora di più la Sua grandezza e il Suo amore per me.  

"Io alzo gli occhi ai monti...Da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto viene dall'Eterno che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà nè dormirà." Salmo 121:1-4

25 ANNI

Era Domenica. 25 anni fa. Alle 1325 nascevi tu. 25 anni fa. Ricordo ancora il momento che ti hanno messo tra le mie braccia e i miei occhi hanno incontrato i tuoi. Ci siamo guardati per minuti e più ti guardavo più m'innamoravo. Non potevo credere di essere diventata mamma. Che bei ricordi che ho. Quante emozioni che mi hai regalato. Ricordo la tua testardaggine nell'imparare le cose. Quando a 4 anni hai deciso che volevi imparare a leggere e dopo qualche mese leggevi. Ricordo quanto amavo vederti leggere nei luoghi più disparati o nelle posizioni più strambe. A testa in giù sul divano oppure sul ramo di un albero. Ho sempre amato la tua voglia di provare nuove cose, senza paura e con una gran voglia di imparare. A 9 anni avevi già deciso che saresti stata una dottoressa e a soli 23 anni così è stato. A 11 anni avevi già fatto un'esperienza che pochi fanno o che non faranno mai nella loro vita. Vedere il tuo fratellino Daniel nascere. Se ti metti in testa qualcosa, non c'è limite o problema che tenga. Tu ti fai trovare pronta. Ricordo il tuo esame di maturità quando nonostante Internet avesse problemi e il PC sembrasse non funzionare, mantenesti la calma e sostenesti un colloquio brillante. Il problem solving faceva già parte di te. A volte mi rendo conto di quanto tu sia cresciuta troppo in fretta rispetto ai tuoi coetanei. Essere la grande di 8 fratelli e sorelle non è da tutti. A volte mi addolorava questo pensiero.  Ora ti guardo però e so che non potresti essere una dottoressa così in gamba e pronta a sostenere situazioni difficili se non ti fossi ritrovata in situazioni anche sfavorevoli e non certo idilliache per studiare o anche solo nel trovare un angolo tranquillo dove poter leggere. Ricordo che a volte m'immaginavo come saresti stata da grande e cosa avresti fatto. La realtà ha superato la fantasia. 25 anni sono volati e non potrei essere più orgogliosa di te, amore mio. Buon compleanno Eli. 

E POI CI SONO QUEI GIORNI...

E poi ci sono quei giorni in cui hai fatto 300 cose ma in realtà pensi di non aver fatto nulla.

Quando e se ci diranno che siamo "semplicemente" mamme perché stiamo a casa e non lavoriamo, è perché non sanno che stiamo forgiando una generazione.

Non sanno che essere mamme è quel qualcosa che ci esaurisce e ci dà gioia allo stesso tempo, che ci mostra la nostra fragilità ma anche una forza che non pensavamo di avere, che ci rende migliori perché ogni giorno combattiamo con i nostri demoni del "fare il nostro meglio", del "fare di più", dell" "avrò fatto abbastanza?" 
Se, a volte, come me, ti domandi se sei una brava mamma, rifletti sul fatto che già porsi queste domande ci porta ad essere migliori. Una cattiva mamma non se le porrebbe queste domande. Ogni giorno, cercando di fare il nostro meglio, con i nostri limiti e i nostri perché, impariamo ad essere le mamme migliori che i nostri figli possano avere.


LA STANCHEZZA DELLE MAMME


Ci sono delle mattine che mi sveglio e mi sento già stanca. 

A volte mi capita perché di notte l'insonnia fa capolino e una marea di pensieri mi occupa la mente. 

Altre volte mi sveglio stanca anche prima di scendere dal letto pensando alle mille incombenze della giornata che mi sta davanti, alle liste infinite di cose da fare: ai litigi che dovrò sistemare, alle richieste dei teenagers da esaudire, ai tantrums da sistemare (quelli grazie a Dio sempre meno), ai pasti da cucinare e poi tutto il resto che noi mamme ben sappiamo. 

A volte vorrei veramente essere WonderWoman o qualche altro supereroe, uno dei personaggi de "Gli Incredibili" per esempio, e avere quei superpoteri che ti portano a risolvere ogni situazione, in tempo e senza fatica. Siamo troppo abituati a pensare che saranno i supereroi a salvare il mondo che a volte noi mamme cadiamo nella trappola di pensare di dover essere un supereroe, perché spesso ci ritroviamo a "salvare" questa o quella situazione, a sistemare, a esaudire, a rammendare, a spronare, a incoraggiare, a dare, a fare. Noi mamme conosciamo bene quella stanchezza ma non ci pesa perché conosciamo bene quanto sia prezioso il nostro ruolo, quanto sia inestimabile il tesoro che cerchiamo di lasciare ai nostri figli. La nostra presenza, il nostro amore incondizionato, il nostro perdono, il nostro incoraggiamento, insegnamento, esempio. Quando la stanchezza è a volte un po' troppa da sopportare mi aiuta pensare che non sono chiamata ad essere una supereroe, tanto meno credo che i miei figli si aspettino questo da me. Il mondo non verrà salvato da supereroi ma da anime fragili che si arrendono, che riconoscono quanto hanno bisogno di attingere dalla fonte inesauribile che io ho trovato solo in Gesù. Posso continuare a sperare di diventare una wonderwoman o posso continuare a essere quella cerva assetata che continua a trovare il suo riposo e la sua forza solo in Dio. Non sono chiamata ad essere  una supereroe ma un'anima che cerca e che trova. 

ESSERE MADRI IN DIO

Essere madri non è facile. 

Essere madri non è per le deboli.
Essere madri può tirare fuori il meglio e il peggio di te.
Essere madri ti mostra la tua umanità, la tua fragilità, la tua impotenza di fronte ad alcune situazioni. 
Essere madri è un'invenzione divina ed è nella sua straordinarietà che non posso essere madre senza Dio. 
Ho bisogno della Sua guida, del Suo ascolto. 
Ho bisogno del Suo essere un buon Padre per poter essere una buona madre.
Il buono che voglio essere e che voglio dare lo trovo in Lui.
Non posso essere quella madre che vorrei se non continuo ad attingere da Lui. 
Non voglio essere una madre qualunque; aspiro ad essere quella madre che ogni giorno ha bisogno di Lui.  

VITA CON ADOLESCENTI

Cara amica, cara mamma,

ci sono giorni in cui sono particolarmente stanca e per un giorno mi piacerebbe non pensare alle incombenze di mamma, homeschooler, home manager. Vorrei chiamare il boss e prendermi un day off. A volte pretendo da me stessa di riuscire a fare e organizzare mille cose insieme. Devo ricordarmi che Roma non è stata costruita in un giorno e non vedrò subito quella situazione risolversi, quel progetto finito, quel rapporto guarito. Ci vuole tempo per costruire, soprattutto se quello che stiamo costruendo ha un impatto sulle futura generazione. Essere madri nel 2022 non è per le deboli! Soprattutto se hai uno o più adolescenti in casa, conosci anche tu gli sbalzi d'umore e gli scatti di rabbia, la poca pazienza e il poco autocontrollo.
Quando vorrei lamentarmi del comportamento di qualcuno dei miei figli, mi rendo subito conto però che anche io sono spesso ancora un'adolescente nel mio rapporto con Dio. Anche io ho sbalzi d'umore, scatti di rabbia, poca pazienza e poca disciplina. Quando guardo me stessa, vedo quanto ancora devo crescere, maturare, imparare. Quando guardo me stessa, ho ancora più compassione per i miei teenagers, per la stagione della vita che stanno vivendo. A volte mi chiedo se riesco a mostrare loro quanto ho bisogno di Dio nella mia quotidianità. Questo é il mio desiderio più grande: ogni giorno come mamma mostrare loro che insieme a loro sto crescendo anche io.

 

LETTERA AD UNA GIOVANE MAMMA

A te, amica e mamma, a te che non ti senti mai abbastanza. 

Oggi voglio confessarti che quando ero una mamma più giovane soffrivo di una grave malattia. Si chiama "paragonarsi". 

Ricordo quando mi sentivo spesso non all'altezza e mi ritrovavo a guardare le altre mamme che gestivano casa, figli, lavoro (anche fuori casa) e tutto sembrava perfetto. Avrebbero potuto essere le protagoniste della pubblicità del Mulino Bianco. 

Ho imparato col tempo che questa malattia mi consumava e non mi permetteva di vedere l'unicità e la preziosità della mia chiamata. 

Essere madri è una missione divina. Nessuna potrà mai prendere il nostro posto e amare i nostri figli come li amiamo noi. 
Nell'odierna società degli influencers, noi mamme saremo sempre le più grandi influencers per i nostri figli, nel bene e nel male.

Ecco come pian piano sono riuscita a guarire da questa malattia. Mi sono resa conto che nessuna avrebbe potuto prendere il mio posto. Nessuna può prendere il tuo posto!! La società cercherà in tutti i modi di minare il rapporto genitori-figli. Non lasciamo che la malattia del "paragonarsi" invada le nostre case. I nostri figli hanno bisogno di genitori che conoscano il loro ruolo, fondamentale e insostituibile.
Ti abbraccio amica mia


CUCINARE INSIEME

Homeschooling non è solo matematica, storia, geografia, etc...Homeschooling ha a che fare con dare ai nostri figli le chiavi per essere un domani adulti responsabili  e con tutte le possibili "life skills" di cui avranno bisogno. Sin da molto piccoli ho cercato di coinvolgerli nella preparazione dei pranzi e delle cene. Quando diventano più grandini una bellissima idea regalo potrebbe essere un ricettario dove possono annotare le loro ricette preferite. I miei prediligono quelle di muffins, brownies e banana bread. :-) E chi potrebbe biasimarli. 

Lo confesso - non è sempre stato facile. Quando erano piccoli dovevo tener conto anche del caos che si sarebbe creato in cucina ma ne è valsa davvero la pena. Fare la spesa insieme, parlare di budget, coinvolgerli anche nell'organizzazione del menù settimanale, dare loro la possibilità di preparare un pasto alla settimana per tutta la famiglia. Queste sono tra le cose che li aiuteranno nella loro vita futura. 

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GLI ANNI PREZIOSI

Spesso mi capita di incontrare mamme più giovani con i loro piccoli e mi emoziono ogni volta. Scende una lacrima mentre li osservo e penso alla bellezza, alla preziosità di quella vita nelle mani della sua mamma. 

Ricordo quando ero una mamma giovanissima di due piccoline, 24 ore su 24 con me e mi capitava - lo confesso - di immaginare quando sarebbero cresciute un po' e sarebbero andate a scuola. 

Non sapevo ancora che a scuola materna non sarebbero mai andate. 

Non sapevo ancora che Dio aveva altri progetti per me e per loro. 

Non sapevo ancora che avrei amato una famiglia numerosa. 

Non sapevo ancora che avrei amato l'homeschooling. 

Non sapevo ancora che Lui mi avrebbe dato la grazia per affrontare il futuro.

Ero una mamma giovane e poco saggia. 

Non avevo capito che per ogni figlio, per ogni progetto, per ogni giornata avrei trovato nelle Sue mani la grazia di cui avrei avuto bisogno. 

Alle mamme giovani che incontro e non conosco, vorrei poter sussurrare che stanno vivendo gli anni più preziosi della loro vita.

Questi anni non torneranno più.  Vale la pena viverli cercando quella chiave per attingere quella grazia. Quella chiave è trovata in Gesù, autore e compitore della mia fede. 

Lui ce la darà. 

NELLA MIA DEBOLEZZA

Quando mi ritrovo ad avere una notte insonne, ne approfitto e scrivo.

Nel buio della notte, nel silenzio intorno a me, i miei pensieri si affollano uno dietro l’altro e trovano pace solo se incontrano un foglio bianco.

Quante notti insonni nella mia vita. Non credo che potrei contarle tra pianti di bambini ammalati, allattamenti, letti bagnati, mal di pancia e sogni turbati.

Nel silenzio della notte, ogni suono si amplifica e anche la paura a volte.

Quante volte nel cuore della notte, mentre allattavo, mi domandavo se ce l’avrei fatta a superarne ancora una. 

Mi assaliva la paura di non essere una mamma all’altezza del ruolo a cui venivo chiamata.

Quante volte, stanca e sopraffatta, mi ritrovavo a guardare i miei bambini, a piangere e a pregare per loro, perché potessero vedere – mentre crescevano –oltre la mia umanità, oltre la mia fragilità,  oltre la mia poca pazienza nell’accudirli e prendermi cura di loro.

Quante volte ho pregato che potessero sentire l’abbraccio e il calore di Dio quando il mio amore non sarebbe stato sufficiente, perché avrei voluto mettere me al primo posto, per tutte le volte che avrei voluto mettere la mia necessità di dormire al primo posto, per ogni volta che sarei stata mancante, o forse solo un po' più debole e umana. 

Quante volte sono stata mancante, insensibile, egoista.

Prego ancora oggi per loro, prego ancora oggi perché le mie mancanze possano essere colmate dal Suo amore e dai Suoi abbracci. Lui li ama più di quanto potrei io. E questo mi aiuta. Mi aiuta a superare la notte, a credere di potercela fare ancora una volta, perché li dove io manco, la sua grazia abbonda.

2 Corinzi 12:9 “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.”